Chi di noi almeno una volta non ha sentito parlare di donne licenziate perché semplicemente aspettano il dono più bello della vita? Quante volte ci è capitato di sentire storie di donne che non vengono assunte o minimamente prese in considerazione in sede di colloquio, perché dopo domande inopportune come (sei sposata? vuoi avere dei figli? Puoi avere dei figli? …) vengono scartate come se l’amore di diventare mamma escludesse in automatico il diritto di lavorare, annullando ogni qualità della donna.
Tempo fa, mi capitò di vedere un video esperimento, pubblicato sui social. In questo esperimento sociale di Ohga vengono messe a confronto mamme e figlie proprio sul tema della maternità e lavoro. Le giovani donne fingono di aver ricevuto un’offerta di lavoro da una grande azienda che le obbliga a non avere figli per i successivi quindici anni e la reazione delle mamme è davvero emozionante.
Ora però arriviamo al dunque, perché vi sto raccontando tutto questo? Perché vi voglio raccontare invece la mia storia, con ancora una lacrima di gioia e gratitudine, che mi scende, mentre provo a scrivere questo articolo.
Sono da sempre stata una ragazza, come tante, con la voglia di fare carriera e crescere al livello professionale, senza mai essere sazia di imparare.
Chi mi conosce bene, sa anche che da sempre ho amato i bambini e desiderato una famiglia, ma come facciamo in tanti, aspettavo il momento giusto per poter diventare mamma, senza pensare che il momento giusto non sarebbe mai stato “giusto” perché la vita prende spesso direzioni diverse e i problemi non si fanno mancare.
La mia esperienza in Titus iniziò esattamente un anno fa, dopo aver risposto a quell’annuncio di lavoro, che ricordo ancora di aver incrociato non so quante volte, le dita delle mani e dei piedi, per ricevere almeno una risposta. Dopo giorni di attesa (le cose belle sono quelle che si fanno attendere) arrivò la chiamata per il colloquio.
Dopo il colloquio con Vanessa Gianella, ricordo che aspettai ben 7 giorni (infatti persi la speranza di una risposta positiva) ma è proprio il settimo giorno alle ore 18.16 che mi arrivò una chiamata da parte di Vanessa Gianella che mi annunciò di essere stata scelta per la posizione che tanto desideravo! E così iniziò la mia avventura in Titus. Dopo questa breve parentesi, arriviamo al dunque, perché le sorprese in Titus non finiscono mai…
Ricordo bene quel giorno, sicuramente uno dei più emozionanti della mia vita. Dopo aver letto attentamente il bugiardino, atteso cinque minuti, i più lunghi della mia vita, ho fatto un lungo sospiro profondo e ho guardato il risultato: Incinta! Sono stata travolta da sensazioni diverse, fitte al cuore e lacrime di gioia ma anche di paura che non vedevano una fine.
Dopo aver fatto altri dieci test ed esami, per avere la certezza che fosse tutto vero e condiviso questa immensa gioia con parenti ed amici più intimi, arrivò il momento in cui realizzai di doverlo comunicare a Titus la notizia. Inutile descrivervi le mie paure e le mie preoccupazioni soprattutto perché il mio contratto di lavoro era in scadenza da lì a pochi giorni ed io ero incinta!
Travolta da mille negatività e sconforto mi ero quasi rassegnata che avrei ricevuto un “no grazie non ti rinnoviamo il contratto”. Perché tutta questa negatività? Perché purtroppo nel passato anche io avevo fatto parte di quelle ragazze e donne scartate da un’opportunità lavorativa, perché in quanto donna che vuole avere figli.
Decisi di affrontare le mie paure e con coraggio chiesi una riunione a Vanessa Gianella.
Mi ricordo che preparai nella mia testa, non esagero, 15 volte, come iniziare il discorso durante la riunione. Bene, quando mi trovai davanti a Vanessa Gianella tutto il discorso che mi ero preparata per 15 volte, si riduce semplicemente a 5 parole pronunciate tutto ad un fiato con le mani e piedi che tremavano, “Ho scoperto di essere incinta!” Quei 3 secondi esatti di silenzio prima che Vanessa pronunciò una parola, mi sono sembrate eterne!
“Ma che bella notizia! sei contenta? Sono felicissima” questa è stata la frase che ha pronunciato Vanessa Gianella con un grande e sincero sorriso.
Ma la frase che mi ricordo ancora ad oggi è “Se ti farà piacere, saremo felici di accompagnarti in questo meraviglioso percorso”. Ecco lì mi ricordo che avrei voluto piangere di gioia ma mi sono trattenuta.
Non tardò ad arrivare la chiamata anche da parte di Matteo De Pace e Georg Dipoli.
Ricordo la frase di Matteo De Pace: “Se tu sei felice, noi siamo felici per te. La famiglia è una cosa bellissima e il fatto che tu sei incinta a noi non cambia assolutamente nulla sul fatto che vogliamo proseguire il nostro cammino lavorativo insieme a te!”
Ricordo il discorso che mi fece Georg Dipoli davanti ad una pausa caffè: “Sono molto felice di questa notizia, perché i figli sono una gioia meravigliosa. Stai tranquilla che noi ci siamo!”
Stava accadendo davvero. Non era un sogno, non lo avevo immaginato nella mia testa. Era tutto reale. Il mio pensiero andò subito a tante donne che hanno dovuto scegliere se diventare mamme o lavoratrici, avrei voluto abbracciare tutte quelle donne e dire a loro: “non siete costrette a rinunciare al sogno di diventare mamma e lavoratrice, perché ci sono aziende come lo è stato Titus per me, che vi danno valore per la lavoratrice, donna e mamma che siete.”
To be continued…
Articolo a firma di Giulia C.